Ancora oggi, nel mondo, sono 160milioni i bambini costretti a lavorare, che vengono privati del loro diritto primario a essere rispettati e tutelati per diventare uomini e donne forti nella società di domani.

La giornata mondiale contro il lavoro minorile celebrata oggi, 12 giugno, ci ricorda che un numero impressionante di minori è, ogni giorno, vittima di sfruttamento e abusi, soprattutto nelle realtà più povere del mondo, dove viene negato loro l’accesso all’istruzione e la possibilità di condurre una vita sana che ne garantisca il naturale sviluppo psicofisico.

Anche in Italia, secondo un report di Save the Children, nel 2023, 1 bambino su 15 ha svolto un’attività lavorativa. Si tratta di un fenomeno molto diffuso nel settore agricolo, dove si vive spesso in situazioni di grave isolamento e i bambini vengono impiegati come forza lavoro sin da giovanissimi.

Condividiamo le parole del Presidente Sergio Mattarella, consapevoli che ognuno di noi può fare la propria parte per favorire il cambiamento: “Per eliminare le cause profonde del fenomeno e proteggere i diritti dei fanciulli è necessario un approccio che coinvolga governi, organizzazioni, imprese, comunità e individui, per un ambiente in cui le bambine e i bambini possano crescere sani, istruiti e liberi, senza correre il rischio di essere privati della loro età”.

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